Sono entrate in vigore nuove disposizioni riguardanti la deducibilità fiscale delle spese di trasferta dei dipendenti, introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 (Legge n. 207/2024) e dal Decreto Legislativo n. 192/2024 di riforma IRPEF-IRES. Queste normative mirano a garantire una maggiore trasparenza nelle transazioni finanziarie e a contrastare l'evasione fiscale.

A partire dal 1° gennaio 2025, per garantire la deducibilità fiscale, le spese di trasferta devono essere effettuate tramite strumenti di pagamento tracciabili quali:

  • Carte di credito o debito;
  • Bonifici bancari o postali;
  • Assegni bancari o circolari;
  • Applicazioni di pagamento elettronico.

L'utilizzo di contanti per queste spese comporta la non deducibilità delle stesse ai fini fiscali.

Non solo. Per i dipendenti, le spese di trasferta rimborsate dal datore di lavoro non concorreranno a formare il reddito imponibile, a condizione che siano rispettati i requisiti di tracciabilità.

Dunque, pagate in contanti, le spese di trasferta saranno tassate in capo al dipendente e al tempo stesso indeducibili per l’azienda.

Dopo una lunga attesa è stato pubblicato il decreto del Ministero del Lavoro che avvia la nuova edizione del Fondo Nuove Competenze, ribattezzato Fondo Competenze per l'innovazione.

È prevista una dotazione di circa 800 milioni di euro per finanziare la formazione dei dipendenti delle aziende italiane sui temi delle nuove tecnologie, digitalizzazione e sostenibilità. Per accedervi è necessario che le aziende stipulino specifici accordi collettivi di rimodulazione dell'orario di lavoro, destinati alla formazione.

I progetti formativi devono rispondere ai fabbisogni di interventi di accrescimento delle competenze dei lavoratori nel contesto dei processi di innovazione organizzativa, di processo e di prodotto che intervengono nei seguenti ambiti:

  • sistemi tecnologici e digitali;
  • introduzione e sviluppo dell'intelligenza artificiale;
  • sostenibilità ed impatto ambientale;
  • economia circolare;
  • transizione ecologica;
  • efficientamento energetico;
  • welfare aziendale e benessere organizzativo.

Il Fondo Nuove Competenze 2024 offre un supporto concreto alle imprese per la formazione dei propri dipendenti, coprendo una parte davvero significativa dei relativi costi.

Riepiloghiamo di seguito gli aspetti salienti di questa agevolazione, il cui bando scade il 18/10/2024.

Ente erogante

Regione Campania

Destinatari

Possono presentare domanda di agevolazione le Micro e Piccole Imprese e i Liberi Professionisti che:

  • siano costituite ed iscritte nel Registro delle imprese della Camera di Commercio, industria, artigianato e agricoltura, competente per il territorio da almeno 12 mesi antecedenti alla data di pubblicazione dell’Avviso sul BURC (se Liberi Professionisti titolari di partita Iva da almeno 12 mesi);
  • abbiano un’unità locale attiva nella Regione Campania; 
  • siano in regola con il DURC;
  • siano in possesso di firma digitale.

Interventi ammissibili

Tra gli strumenti di pianificazione fiscale, atti a rendere più equa la tassazione complessiva delle imprese e dei loro soci, si annoverano le prestazioni accessorie.

Accade spesso che i soci prestino attività nella propria società di capitali ed intendano essere remunerati senza attendere o comunque indipendentemente dalla distribuzione degli utili societari o dal pagamento di un eventuale compenso all’amministratore.

I soci, se subordinati, possono essere anzitutto dipendenti della società. Se questa è la scelta per cui si opta bisognerà valutare con attenzione la sussistenza dei presupposti necessari per non incorrere nel rischio di disconoscimento del rapporto di lavoro.

In alternativa possono essere utilizzate le prestazioni accessorie, remunerando l’attività che i soci prestano nella società, disciplinate dell’art. 2345 del codice civile secondo cui “Oltre l’obbligo dei conferimenti, l’atto costitutivo può stabilire l’obbligo dei soci di eseguire prestazioni accessorie non consistenti in danaro, determinandone il contenuto, la durata, le modalità e il compenso, e stabilendo particolari sanzioni per il caso di inadempimento. Nella determinazione del compenso devono essere osservate le norme applicabili ai rapporti aventi per oggetto le stesse prestazioni”.

L’agevolazione per gli interventi di abbattimento delle barriere architettoniche ha sopravvissuto alla eliminazione della cessione del credito o sconto in fattura voluta dal legislatore per la maggior parte dei bonus edilizi.

Tuttavia, con il decreto cosiddetto “salva spese”, anche per questo bonus viene limitata la possibilità di cedere il credito di imposta.

La cessione del credito e lo sconto in fattura possono essere ora applicata solo nei seguenti casi:

  • Dai condomìni, per interventi su parti comuni di edifici a prevalente destinazione abitativa;
  • Per le persone fisiche, se proprietari o titolari di altro diritto reale di un’abitazione principale, aventi un reddito non superiore ad euro 15.000, determinato ai sensi del comma 8-bis.1 dell’articolo 119 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34.

Da anni si assiste ad un costante aumento degli accertamenti per residenze fittizie all’estero di persone fisiche o società, al fine di utilizzare regimi fiscali più favorevoli.

Già in passato la giurisprudenza, affrontando il tema della cosiddetta esterovestizione societaria, aveva confermato l’operato del fisco quando nella sostanza l’attività è svolta in Italia, anche se formalmente la società ha sede all’estero.

In tal senso arrivano ora le disposizioni del D.lgs. 27 dicembre 2023, n. 209 in materia di fiscalità internazionale.

Residenza delle persone fisiche

L’articolo 1 del decreto, in vigore dal 1° gennaio 2024, prevede che, ai fini delle imposte sui redditi, si considerano residenti le persone che per la maggior parte del periodo d’imposta hanno il domicilio o la residenza nel territorio dello Stato, ovvero che sono presenti in Italia.

Nella Gazzetta Ufficiale del 16/11/2023 è stata pubblicata la legge 162/2023, legge di conversione del cosiddetto decreto Sud - DL 124/2023. E' stato ora firmato il decreto attuativo, per cui riteniamo opportuno aggiornare la nostra circolare riportando in grassetto le novità. 

Nell’ottica di favorire il rilancio dell’economia nel Mezzogiorno di Italia è istituita dal 1/1/2024 la Zona economica speciale per il Mezzogiorno – ZES unica, che ricomprende i territori delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna.

Alle imprese che effettuano investimenti con acquisto di beni strumentali nei suddetti territori viene concesso un contributo sotto forma di credito di imposta, da utilizzare in compensazione, nella misura massima prevista dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022 – 2027, secondo la seguente tabella:

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