Nella giornata di sabato arrivano sia l’attesa circolare dell’Inps sulla Cassa integrazione che un decreto che apre ai professionisti iscritti alle Casse previdenziali il bonus di 600 euro.
Si susseguono inoltre le faq delle Regioni per la Cassa integrazione in deroga e dell’Inps per i vari bonus, risposte purtroppo ancora parziali, spesso contraddittorie e addirittura modificate successivamente.
Di seguito si riepilogano i principali chiarimenti.
Cassa integrazione
- La domanda deve essere trasmessa all’Inps utilizzando la causale «Covid-19 nazionale» per periodi decorrenti dal 23 febbraio 2020 al 31 agosto 2020, per una durata massima di 9 settimane.
- La circolare Inps chiarisce che le aziende che trasmettono domanda sono dispensate dall’osservanza della procedura sindacale, fermo restando l’informazione, la consultazione e l’esame congiunto che devono essere svolti anche in via telematica entro i tre giorni successivi a quello della comunicazione preventiva. Tale procedura, benché necessaria, non deve essere comunicata all’Inps che potrà, in ogni caso, procedere all’autorizzazione.
- La CIG in deroga, a cui accedono le aziende a cui sono preclusi gli altri ammortizzatori, è sempre pagata direttamente dall’Inps ai lavoratori. La CIG Ordinaria può prevedere l’anticipo dell’azienda e la successiva compensazione del credito in F24 o il pagamento diretto dell’Inps, senza fornire alcuna ulteriore prova della difficolta finanziaria aziendale.
- Le imprese che hanno già in corso un’autorizzazione o domanda di Cig Ordinaria o assegno ordinario possono richiedere passare alla CIG con causale «Covid-19 nazionale”.
- Le aziende che rientrano nel campo di applicazione dei fondi bilaterali alternativi, tra cui gli artigiani, chiedono l’accesso all’ammortizzatore sociale al relativo fondo, sempre con la nuova causale «emergenza Covid-19» al relativo fondo. I fondi non possono non erogare la prestazione ai lavoratori delle imprese non in regola con i versamenti.
- La cassa integrazione si può utilizzare anche se preventivamente non sono state fruite le ferie.
Bonus 600 euro anche ai professionisti
Anche i professionisti iscritti alle relative Casse previdenziali possono ottenere il bonus di 600 euro. Tuttavia sono previsti limiti di reddito complessivo (35.000 euro nel 2018) o la contrazione del fatturato del 33% (per chi nel 2018 ha avuto un reddito da 35.000 a 50.000). Le domande saranno effettuate tramite le Casse previdenziali (bisogna essere in regola con i contributi 2019).
Bonus 600 euro INPS
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) sta chiarendo le varie casistiche ancora dubbie dopo il decreto. In particolare accedono al beneficio anche i soci di società, iscritti all’INPS, e gli agenti di commercio.
Ancora dubbi invece per la procedura con cui richiedere il bonus. Purtroppo non sarà possibile chiedere il bonus tramite i professionisti con delega al cassetto previdenziale, ma sarà necessario essere in possesso del proprio PIN. Tre le ipotesi possibili:
- Essere già in possesso di PIN;
- Richiedere il PIN sul sito dell’INPS (clicca qui) ed utilizzare la sola prima parte del PIN, ricevuto via SMS o e-mail. (Il PIN può anche essere richiesto telefonicamente al n° 803164, da telefono fisso, o 06164164, da telefono mobile)
- Attendere l’annunciata nuova procedura di emissione del PIN con il riconoscimento a distanza, gestita dal Contact Center, che consentirà ai cittadini di ottenere, in un unico processo da remoto, un nuovo PIN con funzioni dispositive senza attendere gli ulteriori 8 caratteri del PIN che ordinariamente venivano spediti tramite il servizio postale.
L’Inps riferisce che è possibile accedere ai servizi online anche tramite le credenziali SPID, almeno di livello 2, la Carta di identità elettronica 3.0 (CIE) o la Carta Nazionale dei Servizi (CNS).
Siamo purtroppo certi che nella fase operativa, continueranno ad esserci difficoltà da risolvere caso per caso. Restiamo infatti ostaggi di un’asfissiante burocrazia che neppure in piena emergenza sanitaria, economica e sociale si dimostra in grado di allentare la presa. Noi continuiamo a lavorare senza sosta non soltanto per assistere, come sempre, i nostri Clienti, ma consapevoli del ruolo sociale che oggi rivestiamo, vista l’esigenza di tutti i beneficiari degli aiuti di riceverli tempestivamente, senza mai operare tuttavia in assenza di tutti i chiarimenti ancora necessari, onde evitare inutili lungaggini ed errori in cui le aziende potrebbero incorrere in un quadro normativo talvolta ancora lacunoso.
Restiamo come sempre a disposizione per ogni chiarimento necessario.
Studio Associato Sanseverino.