L’emergenza sanitaria e la conseguente crisi economica sono affrontate con una serie di provvedimenti governativi che si intrecciano, dando vita ad una vera e propria matriosca di aiuti, per la cui applicazione è necessario individuare qual è l’attività prevalente esercitata dall’impresa e dove essa la esercita (zona gialla, arancione e rossa). Bisogna inoltre stare attenti ai cambiamenti del “colore” della propria regione, perché con il miglioramento o peggioramento delle condizioni sanitarie, il Governo, modificando il colore della zona, introduce automaticamente nuove limitazioni alle imprese, a cui corrispondono nuovi aiuti.
Non siamo infatti in un periodo di lockdown generalizzato per cui, anche quando viene istituita la zona rossa, molte imprese non sono oggetto di limitazioni. Esse non sono destinatarie di aiuti (se non di alcuni come si vedrà in seguito).
Andiamo con ordine:
- con il DPCM del 3 novembre il governo stabilisce la chiusura di alcune imprese su tutto il territorio nazionale (tra cui piscine, palestre, centri benessere, sale giochi, centri scommesse) e la chiusura nelle zone rosse di bar e ristoranti e delle attività di commercio al dettaglio, con l’esclusione delle attività indicate negli allegati 23 e 24;
- il Decreto ristori introduce una serie di aiuti alle aziende interessate ai provvedimenti dei DPCM, indicate nell’allegato 1;
- il successivo Decreto ristori bis amplia l’elenco delle imprese beneficiarie di aiuti riscrivendo l’allegato 1 e prevede ulteriori misure per le imprese elencate nell’allegato 2, che operino in zona rossa.
Veniamo ora ai principali aiuti previsti:
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Attività dell’allegato 1 esercitate nell’intero territorio nazionale |
Attività dell’allegato 2 esercitate in zona rossa |
Altre attività esercitata in zona rossa |
Nuovo contributo a fondo perduto, basato sempre sul decremento del fatturato Aprile 2020-Aprile 2019 ed incrementato come indicato negli allegati |
SI |
SI |
NO |
Credito di imposta fitti non abitativi per i mesi ottobre, novembre e dicembre |
SI |
SI |
NO |
Cancellazione rata imu per le imprese |
SI |
SI |
NO |
Proroga degli acconti per i soggetti ISA dal 30/11/2020 al 30/04/2021 |
SI |
SI |
SI (con riduzione del fatturato di almeno il 33% nel primo semestre del 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019) |
Proroga dei versamenti Iva e ritenute Irpef sui dipendenti dal 16/11/2020 al 16/03/2021 (anche a rate) |
SI |
SI |
NO |
Proroga del versamento dei contributi Inps a carico azienda dal 16/11/2020 al 16/03/2021 (anche a rate) |
SI |
SI (L’Inps con un’assurda circolare escluderebbe la Campania, passata in zona rossa il 15/11) |
NO |
Si applicano invece alla totalità delle imprese le seguenti misure:
- Proroga della Cassa Integrazione al 31/01/2021, con conseguente estensione del divieto di licenziamento;
- Decontribuzione Sud, consistente in un esonero dal versamento dei contributi pari al 30% per i datori di lavoro privati, anche non imprenditori. Non è previsto un tetto massimo mensile per lo sconto contributivo che spetta, dal 1° ottobre 2020 al 31 dicembre 2020, per tutti i rapporti di lavoro dipendente, instaurati o instaurandi, con alcune specifiche esclusioni. La decontribuzione spetta alle imprese in regola con il DURC e con la sicurezza sul lavoro a condizione che la prestazione lavorativa si svolga nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna o Sicilia.
La Decontribuzione Sud e tutte le altre politiche attive sul lavoro, aventi lo scopo di ridurre il costo del lavoro ed incentivare le assunzioni saranno oggetto di una prossima circolare.
Allegati:
Elenco delle attività oggetto di aiuti comprese nell'allegato 1 DL Ristori bis;
Elenco delle attività oggetto di aiuti comprese nell'allegato 2 DL Ristori bis.
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